Il pianoforte malandato che traccia la strada di ingresso al nuovo disco dei Soulsavers mette subito le cose in chiaro: questa è roba seria, amico, pensi di farcela? Altrimenti è meglio che giri il cavallo e torni da dove sei venuto.
Musica di frontiera, di praterie avvolte nella nebbia, di notti buie come il fondo di un barile di whiskey. Luoghi in cui è facile perdersi, inevitabile.
Puoi trovare tutto nelle tredici tracce di Broken: blues elettrico, soul e folk, country epico, rock e gospel. Chitarre che stridono e arpeggiano, pianoforti e violini, armoniche che ululano come coyote affamati, assoli infuocati, tempi dilatati e sospesi.
Una trama sonora perfetta per le grandi voci che i Salvatori di anime hanno chiamato a raccolta, guidate dal timbro sciamanico di Mark Lanegan: le gole ruvide e profonde di Richard Hawley e Jason Pierce, l’immortale Mike Patton, l’eterea Red Ghost.
I Soulsavers ci abbandonano nel deserto e poi ci indicano il sentiero per tornare a casa, spengono le luci e accendono le candele, prima ci condannano e poi vengono a salvarci.
“When you have no one, no one can hurt you”
Musica di frontiera, di praterie avvolte nella nebbia, di notti buie come il fondo di un barile di whiskey. Luoghi in cui è facile perdersi, inevitabile.
Puoi trovare tutto nelle tredici tracce di Broken: blues elettrico, soul e folk, country epico, rock e gospel. Chitarre che stridono e arpeggiano, pianoforti e violini, armoniche che ululano come coyote affamati, assoli infuocati, tempi dilatati e sospesi.
Una trama sonora perfetta per le grandi voci che i Salvatori di anime hanno chiamato a raccolta, guidate dal timbro sciamanico di Mark Lanegan: le gole ruvide e profonde di Richard Hawley e Jason Pierce, l’immortale Mike Patton, l’eterea Red Ghost.
I Soulsavers ci abbandonano nel deserto e poi ci indicano il sentiero per tornare a casa, spengono le luci e accendono le candele, prima ci condannano e poi vengono a salvarci.
“When you have no one, no one can hurt you”
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