venerdì 18 dicembre 2009

Soulsavers

Il pianoforte malandato che traccia la strada di ingresso al nuovo disco dei Soulsavers mette subito le cose in chiaro: questa è roba seria, amico, pensi di farcela? Altrimenti è meglio che giri il cavallo e torni da dove sei venuto.
Musica di frontiera, di praterie avvolte nella nebbia, di notti buie come il fondo di un barile di whiskey. Luoghi in cui è facile perdersi, inevitabile.
Puoi trovare tutto nelle tredici tracce di Broken: blues elettrico, soul e folk, country epico, rock e gospel. Chitarre che stridono e arpeggiano, pianoforti e violini, armoniche che ululano come coyote affamati, assoli infuocati, tempi dilatati e sospesi.
Una trama sonora perfetta per le grandi voci che i Salvatori di anime hanno chiamato a raccolta, guidate dal timbro sciamanico di Mark Lanegan: le gole ruvide e profonde di Richard Hawley e Jason Pierce, l’immortale Mike Patton, l’eterea Red Ghost.
I Soulsavers ci abbandonano nel deserto e poi ci indicano il sentiero per tornare a casa, spengono le luci e accendono le candele, prima ci condannano e poi vengono a salvarci.

“When you have no one, no one can hurt you”


Nessun commento:

Posta un commento