lunedì 30 maggio 2011

Voglio un pick up. Voglio vendetta

Voglio un pick up. Voglio vendetta.
Voglio un pick up lungo dieci metri, largo tre, con le ruote alte come me.
Lo voglio arrogante, tamarro, ignorante.
Con le corna di bisonte sul paraurti e i dadoni al retrovisore.
Lo voglio truccato, dopato, pimpato.
Voglio un pick up nero come la notte e cromato come la lama di una spada.
Voglio il pick up più cattivo del mondo.
E poi...la prossima volta che tu...tu...fighetto del cazzo, sul tuo SUV presuntuoso, ti azzardi di nuovo a farmi i fari, in autostrada, con quella spocchia nello sguardo, appena celata dagli occhiali di Prada, con quell'abbronzatura da centro estetico e le iniziali ricamate sulla camicia. La prossima volta che ci provi, ascoltami bene, mi sposto e ti faccio passare.
E poi, quando le tue labbra secche si saranno abituate a quel sorrisetto compiaciuto, a quel punto, ti verrò a prendere.
Arriverò da dietro, come un uragano, come uno tsunami, come l'Angelo vendicatore.
Arriverò ai duecento all'ora, con il suono di mille cavalli al galoppo.
Arriverò..."con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno".
Arriverò e ti passerò sopra, ti sorpasserò senza toccare il volante, ti schiaccierò.
Arriverò e l'ultima cosa che vedrai sarà la mia ombra su di te e sulla tua insignificante superbia.
Arriverò, senza farti i fari...e tutto quello che resterà di te sarà una macchia sull'asfalto.
Come una gomma da masticare sputata e calpestata.
Una macchia come le altre...che la prima pioggia si porterà via.