mercoledì 7 ottobre 2009

Sul valore nutrizionale di una buona colazione

Prima di entrare nel merito della questione è necessario fare una premessa: la mattina, nello specifico momento del risveglio, quando si aprono gli occhi e sullo schermo dei sogni scorrono i titoli di coda, in quel preciso momento, ci vorrebbe silenzio, niente altro.
Almeno per me è così. Poi uscire lentamente dalla nebbia mattutina, prendere coscienza del mondo, dei suoni e delle forme che lo compongono.
Bello eh?
Magari!!!
Non so se voi vi svegliate con il cinguettio degli uccellini, ma la mia sveglia sembra piuttosto il lamento di un robot raffreddato. E l’ho anche pagata cara.
Poi mi devo fare la barba, con la luce dello specchio del bagno sparata negli occhi, nel tentativo di non mutilarmi. La signora dell’appartamento di fianco che ascolta Gigi D’Alessio alle sette di mattina. Il camion della raccolta differenziata sotto casa.
Quando arriva il momento della colazione, insomma, ho bisogno di un apporto nutrizionale equilibrato, di una spinta energetica sostanziosa, per iniziare la giornata con slancio.
Ma arriviamo al punto: pane tostato, marmellata, biscotti, the caldo con un cucchiaio di miele, un buon caffè…alla colazione ci penso io.
Il problema è che, fin da bambino, mi sono abituato ad accompagnare la colazione con un alimento ormai obsoleto: un buon cartone animato. Mi capirete, niente di particolare, solo un buon vecchio cartone animato. Di quelli che fanno sorridere, in cui non muore mai nessuno, di quelli belli!
Non farò nomi, sia chiaro, non voglio certo inimicarmi qualche signore del male o qualche maghetta di rosa vestita, ma che fine hanno fatto i cartoni animati della mattina? Quelli belli.
Vi prego, perché devo fare colazione con Michele Cucuzza, il televideo o la rassegna stampa? Il giornale lo leggo più tardi.
Ve lo chiedo per favore, voi che mettete le cose nella televisione, ridateci i cartoni animati della mattina, quelli belli!
Grazie